Anello Gambaro - Monte Carevolo - Dogana - Gambaro
Escursione 12 10 2013
Gambaro - Monte Carevolo - Dogana - Gambaro
Total distance: 14.48 km (9.48 mi)
Total time: 8:53:35
Moving time: 4:38:44
Average speed: 1.63 km/h (1.01 mi/h)
Average moving speed: 3.12 km/h (1.93 mi/h)
Max speed: 5.52 km/h (3.4 mi/h)
Average pace: 36:50 min/km (56:28 min/mi)
Average moving pace: 18:58 min/km (29:37 min/mi)
Fastest pace: 10:52 min/km (17:30 min/mi)
Max elevation: 1597 m (5240 ft)
Min elevation: 938 m (3077 ft)
Elevation gain: 659 m (2162 ft)
Max grade: 25 %
Min grade: -25 %
Recorded: 10/12/2013 08:29
Curiosità
Gambaro
Il nome Gambaro e’ di origine longobarda e compare per la prima volta in un diploma del re Ratchis del 747, con cui questo territorio viene assegnato al monastero di Bobbio.
Nel basso medioevo, Gambaro entra in possesso dei Malaspina, grande famiglia marchionale originaria della Lunigiana che si espanse fino all’Appennino ligure-emiliano. Ai Malaspina si deve la costruzione del castello attuale (avvenuta probabilmente verso la meta’ del 1500) possente e severo, tutto in pietra locale, ma anche sobriamente elegante, con la tipica pianta rinascimentale con corte centrale e quattro torri agli angoli.
Estintisi nel 1624 i Malaspina di Gambaro, il castello passo’ alla camera ducale farnesiana e poi, nel 1687, ai Landi di Rivalta.
I Landi, verso il 1785 vendettero il castello ai Bacigalupi, famiglia del genovesato che ne fu proprietaria fino agli anni trenta del Novecento. Durante la dominazione napoleonica il castello fu sede della “ mairie “ (comune). I membri della famiglia Bacigalupi rivestivano solitamente la figura di prete, notaio e amministratore locale.
Nel Novecento il castello conobbe vari proprietari, fu sede scolastica e di azienda agricola.Infine dagli anni sessanta ando’ incontro a un piu’ grave degrado, abbandonato ai crolli, alle
demolizioni e all’asportazione di elementi architettonici di pregio. E’ stato posto il vincolo di tutela dal ministero preposto solo nel 1985. Nell’ultimo decennio e’ stato restaurato per ricavarne un luogo residenziale. (source: http://www.castellodigambaro.it/1/cenni_storici_3357623.html)
Rifugio GAEP
Il Rifugio del GAEP, posto in Comune di Ferriere, nei pressi del Passo Crociglia, a 1362 metri di quota, è sorto dai ruderi di una Dogana dell’ex Ducato di Parma e Piacenza.
Tali ruderi furono acquistati dai Soci del GAEP i quali, con molti sacrifici, li hanno restaurati e trasformati in un Rifugio a cui hanno dato il nome di Rifugio “Vincenzo Stoto”.
Esso è stato creato col preciso scopo di servire come ricovero dalle intemperie e come base di appoggio per le escursioni da compiersi nella corona di quei magnifici monti che formano la testata della Val Nure.Attualmente il Rifugio dispone di 40 posti letto (20 in camerata e 20 suddivisi in 5 stanze) con servizi adeguati: al piano terreno sono presenti due cucine di tipo alberghiero e due sale di soggiorno; al primo piano un salone servito da accesso indipendente della capienza di circa 100 persone. (source: http://www.gaep.it/rifugio.htm)
Scarica la storia del Rifugio.
GPS Track
Chiesa di San Pietro
Castello di Gambaro
Lungo il sentiero
Lungo il sentiero
Raccolta dei "bargnoli"
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